Come correggere il naso aquilino con la rinoplastica  

Cleopatra, Dante Alighieri, Carlo Magno, Napoleone Bonaparte, Barbra Streisand… cosa accomuna queste donne e questi uomini di epoche totalmente diverse, ma tutti passati alla storia per fama e talento?

Il fatto di sfoggiare un naso naso non esattamente ‘perfetto’!

Pare infatti che Cleopatra e Carlo Magno avessero un naso piuttosto lungo, mentre l’iconografia classica ci ha tramandato l’immagine di un Dante Alighieri dal naso arcuato e prominente, e anche quello di Napoleone era quasi certamente naso importante.

Anche molte amatissime (e bellissime) attrici di quest’epoca sono caratterizzate da quello che non potremmo certo definire un ‘nasino’: pensiamo tra tutte a Barbra Streisand, Meryl Streep o Uma Thurman.

Insomma: pur essendo un elemento importante del nostro volto non dobbiamo immaginare che esista un unico modello di naso ‘perfetto’.

L’unico naso giusto è quello che ci fa stare bene con noi stessi!

Perciò l’eventuale decisione di ricorrere ad un intervento di rinoplastica per modificare il proprio naso dev’essere assolutamente personale.

Non importa quel che ci dicono i ‘canoni’ di bellezza esterni, ma soltanto come ci sentiamo con noi stessi.

Il naso aquilino ad esempio, che è quello di cui parleremo in questo articolo, è un tipo di naso che spesso non piace a chi lo possiede, in particolare alle donne.

Insieme al dottor Domenico Valente, chirurgo maxillo facciale tra i migliori per la rinoplastica, analizzeremo dunque come correggere il naso aquilino con la rinoplastica, come funziona l’operazione e il post operatorio, parleremo di tamponi nasali (sì, se ne può fare a meno!) e capiremo come cambia il volto di una persona dopo una rinoplastica.

Cos’è il naso aquilino

Il naso aquilino, anche detto adunco, romano o dantesco, è un particolare tipo di naso caratterizzato da un profilo arcuato che spesso presenta una curvatura piuttosto pronunciata nella parte superiore del dorso nasale.

Ad un ponte nasale ‘a gobba’ si unisce il più delle volte anche una punta del naso rivolta verso il basso, in netto contrasto con il dorso curvato.

L’aspetto prominente conferito al volto da questo tipo di naso può ricordare il becco di un’aquila: da qui l’utilizzo consueto dell’aggettivo aquilino.

Si tratta perlopiù di un tratto genetico ereditario che solitamente non comporta complicazioni a livello respiratorio.

Diverso invece il caso in cui il naso aquilino sia conseguenza di un trauma: in questo caso potrebbero esservi dei problemi funzionali a carico del setto nasale, come una deviazione o un’ostruzione.

Il naso aquilino spesso conferisce a chi lo possiede un’estetica distintiva; per alcuni si tratta di un elemento in grado di valorizzare il viso nel suo complesso.

Tuttavia non tutti amano questa caratteristica del proprio volto e per molte persone addirittura un naso aquilino è fonte di forti disagi fisici o emotivi.

La rinoplastica, ovvero la procedura chirurgica che può modificare in modo definitivo la forma e le dimensioni del naso, viene dunque in soccorso a coloro che decidono di correggere il proprio naso aquilino.

Cause del naso aquilino

Le cause del naso aquilino possono essere genetiche oppure legate a traumi ed infortuni.

Nel primo caso, il naso aquilino appare come il risultato di caratteristiche genetiche ereditate dalla propria famiglia.

Molto spesso in questi casi il naso aquilino non compare durante l’infanzia, bensì inizia a manifestarsi in modo più evidente a partire dall’adolescenza.

Da un punto di vista anatomico, il naso aquilino geneticamente acquisito è dovuto ad uno sviluppo eccessivo delle strutture ossee e cartilaginee del setto nasale.

Qualora invece un naso aquilino sia la conseguenza di un infortunio come una frattura o un importante trauma nasale, è più probabile che a conferire l’aspetto arcuato siano una deviazione o una curvatura del dorso nasale conseguenti al trauma.

Tra le cause acquisite di naso aquilino si configurano anche alcune malattie nasali, come ad esempio la rinite cronica, o alcune malformazioni congenite che generano alterazioni scheletriche facciali (come ad esempio la sindrome di Crouzon o quella di Apert).

Conseguenze del naso aquilino

Abbiamo visto che quando il naso aquilino è un tratto ereditario difficilmente può comportare problemi di natura funzionale.

Quando ciò accade, i principali problemi riscontrabili sono legati a difficoltà nella respirazione: ad esempio, la curvatura della punta del naso potrebbe ostacolare il corretto ingresso del flusso d’aria nelle narici.

Le problematiche di natura funzionale sono poi estremamente probabili nei casi in cui il naso aquilino sia la conseguenza di un infortunio, che potrebbe aver ad esempio determinato la deviazione del setto nasale.

Talvolta il naso aquilino può essere addirittura implicato nel processo di russamento (che, ricordiamo, è una condizione complessa influenzata da fattori molteplici e vari).

Se ad esempio un naso adunco genera difficoltà nella respirazione, è probabile che la persona sia incline a respirare a bocca aperta, elemento che influenza il russamento.

Come correggere il naso aquilino con la rinoplastica  

La rinoplastica, ovvero l’intervento di chirurgia plastica capace di rimodellare il naso modificando forma e dimensione, è praticata da decenni con elevatissimi tassi di successo, tanto da essere ormai considerata un’operazione di routine.

Una delle principali cause per le quali le persone decidono di sottoporsi a questo tipo di intervento è proprio la correzione del naso aquilino. 

Attraverso la rinoplastica è infatti possibile correggere il naso aquilino in via definitiva, modificando l’estetica del volto nel suo complesso e ogni problematica funzionale eventualmente presente.

Da un punto di vista pratico, il chirurgo interviene sul dorso e sul ponte nasale e, se necessario, anche sulla punta del naso.

L’intervento dura all’incirca due ore, a seconda dell’area da trattare e delle modifiche da apportare.

Un buon chirurgo estetico è in grado di ascoltare il paziente, coglierne desideri e obiettivi e prospettare in modo molto realistico gli esiti dell’operazione, così che la persona che si sottopone all’intervento abbia delle aspettative realistiche quanto ai risultati.

Il dottor Domenico Valente, che opera da anni in questo settore, ricorre ad una rinoplastica ultrasonica senza tamponi, una tecnica chirurgica estremamente precisa e scarsamente invasiva che non richiede l’utilizzo dei tanto temuti tamponi nasali!

Abbiamo visto come sia possibile correggere il naso aquilino con la rinoplastica. Adesso analizziamo pro e contro.

I pro della rinoplastica per correggere il naso aquilino

La rinoplastica per correggere il naso aquilino ha una serie di effetti benefici per il soggetto che decide di sottoporsi a questo intervento.

In primo luogo è l’unico intervento in grado di correggere in via definitiva l’eventuale problematica estetica o funzionale.

Se le ragioni del paziente sono di natura puramente estetica, è fondamentale considerare che la rinoplastica consente di correggere la forma del naso con la conseguenza di migliorare tutta la simmetria del viso, dandogli una nuova armonia complessiva.

Ovviamente possono essere affrontate anche eventuali problematiche respiratorie dovute ad un setto nasale deviato o ostruito.

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Altro aspetto fondamentale è l’elevatissimo grado di personalizzazione, che consente di effettuare le correzioni non solo sulla base delle caratteristiche fisionomiche di ciascun paziente, ma anche tenendo conto dei suoi desideri.

I contro della rinoplastica per correggere il naso aquilino

Trattandosi di una vera e propria operazione chirurgica, anche la rinoplastica per correggere il naso aquilino può comportare alcune complicazioni.

Il primo contro è legato, come in ogni intervento, ai possibili rischi chirurgici, come ad esempio sanguinamento, infezioni, problemi di cicatrizzazione etc.

Queste problematiche sono piuttosto rare e soprattutto possono essere ampiamente prevenute affidandosi a chirurghi di comprovata esperienza.

Tra i contro è necessario citare anche i possibili risultati insoddisfacenti: il chirurgo dovrà saper comunicare efficacemente i risultati attesi, in modo che il paziente possa avere fin da subito aspettative realistiche rispetto all’intervento.

Altri due aspetti di cui tenere conto sono gli eventuali disagi temporanei e le tempistiche non proprio brevissime del post operatorio (ne parliamo tra qualche paragrafo).

La visita pre-operatoria

Durante la visita pre-operatoria il paziente parla al medico dei suoi desideri, dei suoi obiettivi e gli presenta eventuali problemi.

Al paziente viene poi fatta una visita medica specifica per accertare la possibilità di potersi sottoporre ad un intervento chirurgico.

Le analisi successive si concentra poi sul naso, con un esame approfondito dell’esterno, delle cavità nasali e del setto nasale.

Seguirà poi la definizione, in stretta connessione con il paziente, degli obiettivi estetici della rinoplastica, in modo tale che le aspettative siano il più possibile realistiche e verosimili.

I giorni dopo la rinoplastica

Già dal giorno successivo all’operazione il paziente potrà riprendere gradualmente le proprie attività quotidiane.

E’ probabile che nell’immediatezza dell’intervento si manifestino gonfiore e lividi, ma si tratta di disagi del tutto temporanei. 

La ripresa è infatti graduale e migliora via via con il trascorrere dei giorni: nell’immediato sarà probabile avvertire un senso di forte costipazione nasale, destinata a lasciare spazio ad una normale respirazione nel giro di circa due settimane.

Nel primo mese è comunque consigliato evitare lo sport e l’utilizzo degli occhiali, nonché l’abitudine del fumo.

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Tamponi: se ne può fare a meno!

E’ probabile che chiunque voglia sottoporsi ad una rinoplastica per la correzione del naso aquilino abbia sentito parlare dei famigerati tamponi nasali e li tema ancor prima di aver preso la decisione di sottoporsi all’intervento!

I tamponi sono delle garze sterili che vengono inserite all’interno del naso dopo l’operazione; a seconda della soglia del dolore di ciascuno, toglierli può causare dolore o comunque un grande fastidio. 

Tuttavia vi sono alcuni casi in cui se ne può fare a meno, come ad esempio nella rinoplastica ultrasonica senza tamponi (USTR), la tecnica di rinoplastica mini-invasiva utilizzata dal dottor Domenico Valente.

La USTR è una tecnica innovativa che, tra i numerosi vantaggi, ha quello di poter effettuare importanti correzioni del naso come la riduzione della gobba nasale o la modifica della forma della punta del naso senza la necessità di utilizzare i tamponi.

Altro grande vantaggio di questa tecnica è la possibilità di ricorrere ad un’anestesia locale rispetto a quella generale.

Come cambia il naso aquilino dopo la rinoplastica?

La rinoplastica per correggere il naso aquilino è un intervento che garantisce risultati ottimali sia dal punto di vista estetico che funzionale.

Ma come cambia il naso aquilino dopo la rinoplastica? Vale davvero la pena sottoporsi ad un intervento di questo tipo?

Bè, certamente dipende dalle necessità di partenza: si tratta infatti di un vero e proprio intervento chirurgico e, in quanto tale, non va assolutamente sottovalutato.

Tuttavia, se il disagio provocato da un naso importante è grande e condiziona la nostra esperienza quotidiana, ci sentiamo di dirvi che quella di effettuare una rinoplastica è con buona probabilità la scelta giusta.

Dopo una rinoplastica ben fatta la fisionomia del paziente non cambia ma il volto, prima dominato da un naso piuttosto ingombrante e particolare, acquisirà nuova armonia e tutte le sue componenti sembreranno trovare nuovo equilibrio.

Quanto più naturali saranno i risultati, tanto maggiore sarà il successo dell’intervento; un chirurgo competente infatti non solo saprà presentare adeguatamente i futuri risultati, ma saprà anche consigliare al suo paziente il naso più adeguato all’estetica del suo viso.

A chi rivolgerti se vuoi correggere il naso aquilino

Come per tutte le operazioni di correzione del naso, anche in caso di naso aquilino è possibile rivolgersi ad un chirurgo maxillo-facciale.

Il  dott. Domenico Valente, chirurgo maxillo facciale è specializzato nell’utilizzo di una tecnica mini invasiva che consente di effettuare interventi di rinoplastica senza tamponi e dunque senza dolore. 

Per avere maggiori informazioni o fissare una consulenza puoi contattare il 348 0978441 o inviare  una mail a info@domenicovalente.com 

Il Dott. Domenico Valente, medico chirurgo specialista in Chirurgia Maxillo Facciale ed estetica del volto, con esperienza nella traumatologia, negli esiti di trauma e nella chirurgia estetica, partecipa a numerosi corsi in Italia e all’estero per un continuo aggiornamento scientifico e per garantire ai pazienti l’alternativa migliore a qualsiasi problema del volto. Esercita a Firenze.