Trauma facciale e Fratture del Massiccio Facciale

Le soluzioni in caso di trauma facciale
Durata procedura

2 ore


Ricovero in clinica

Dipende


Ripresa attività

Dipende


Il volto è come il nostro personale biglietto da visita nonché il fulcro delle nostre interazioni sociali e delle funzioni vitali. 

Elementi come occhi, bocca e naso non solo danno forma alle nostre espressioni, ma ci permettono di vivere pienamente attraverso la vista, la respirazione e la comunicazione.

Quando si verifica un trauma al volto, può avere un impatto significativo sulla nostra qualità di vita. E’ essenziale trattare ogni trauma in modo specifico e personalizzato. Il compito del chirurgo è quello di cercare di riportare il volto il più possibile alla sua normalità.

Dai dati, sappiamo che i traumi del massiccio facciale rappresentano circa il 20% di tutti i traumi. Interessano principalmente i maschi, con un rapporto di 4:1 rispetto alle femmine, e l’età più a rischio si situa tra i 15 e i 35 anni. Gli incidenti stradali sono la causa principale, seguiti da aggressioni e cadute accidentali. Interessante notare che in caso di incidente stradale il 59% dei traumi facciali si accompagna a lesioni intracraniche. Questa percentuale si riduce al 10% se il trauma è causato da percosse o cadute. Questo sottolinea l’importanza di un controllo neurologico dopo un trauma facciale.

Dopo un trauma è essenziale sottoporsi a una TC del massiccio facciale e consultare un chirurgo maxillo-facciale che valuterà l’entità del danno e guiderà il paziente attraverso il percorso di cura più adatto.

Solitamente la parte del viso più frequentemente danneggiata è la piramide nasale ma è fondamentale determinare se si tratta solo di una frattura nasale o se ci sono altre lesioni associate.

I traumi al viso non sono solo questioni estetiche. Possono influenzare la nostra capacità di svolgere funzioni quotidiane e avere un impatto sulla nostra salute generale. Per esempio, una frattura nella regione zigomatica o mascellare potrebbe influenzare la nostra capacità di masticare o parlare. Inoltre, lesioni più gravi potrebbero richiedere interventi chirurgici per ripristinare la funzionalità e l’aspetto del volto. 

In questa pagina assieme al Dott. Domenico Valente, chirurgo maxillo facciale esperto, vediamo in dettaglio tutti gli aspetti che riguardano il trauma facciale e le fratture del massiccio facciale.

Se hai subito un trauma e hai bisogno di un chirurgo specialista maxillo facciale contatta il dott. Domenico Valente.

Cos’è il trauma facciale?

Il trauma facciale è un danno ai tessuti molli o alle ossa del viso causato da una lesione traumatica, come una caduta, una collisione o un colpo. I traumi facciali possono interessare diverse parti del viso, come il naso, le guance, le mascelle o gli occhi.

In altre parole, con trauma facciale ci si riferisce a tutte le lesioni del viso comprese le lesioni dell’osso mascellare. 

I traumi facciali sono suddivisi in due categorie: traumi dei tessuti molli come escoriazioni, contusioni, abrasione, tagli e ferite lacero contuse e traumi dello scheletro che includono la frattura della mascella, del naso, dello zigomo, della mandibola e dell’orbita.

I sintomi di un trauma facciale possono includere dolore, gonfiore, ematomi, sanguinamento, deformità della faccia, difficoltà a respirare o a parlare, perdita di sensibilità o di visione. In caso di trauma facciale grave, può essere necessario il ricovero in ospedale per ricevere cure mediche immediate.

Se si sospetta di avere subito un trauma facciale, è importante consultare immediatamente un medico per una valutazione e per ricevere le cure necessarie. In caso di trauma facciale grave, chiamare il numero di emergenza per ottenere assistenza medica di emergenza.

Diagnosi

La diagnosi di un trauma del volto è essenziale e si basa su un’accurata valutazione clinica affiancata da esami strumentali.

L’obiettivo principale è identificare la natura, la posizione e la gravità del trauma, affinché si possa procedere con le cure più appropriate.Il medico può cercare sintomi come sanguinamento nella zona degli occhi e del naso, ostruzione nasale, lacerazioni cutanee e ematomi attorno agli occhi

1. Esame Clinico:

L’esame clinico inizia con un’attenta anamnesi per comprendere la storia clinica del paziente. Ciò include informazioni su quando e come è avvenuto il trauma e da quanto tempo. Segue poi un’ispezione, sia extra-orale che intra-orale, per individuare eventuali deformità o tumefazioni. La palpazione, la percussione e l’auscultazione completano l’esame, permettendo di identificare possibili crepitii ossei o aree di instabilità.

2. Segni Clinici Specifici:

Una deformità o tumefazione nella zona della piramide nasale, in particolare se accompagnata da ecchimosi intorno agli occhi, suggerisce una frattura delle ossa nasali. La presenza di crepitio osseo o instabilità nella piramide nasale rafforza ulteriormente il sospetto.

3. Esami Strumentali:

Una volta completato l’esame clinico, si possono richiedere esami strumentali per una diagnosi più precisa.

Una radiografia latero laterale può confermare o escludere la frattura, anche se non sempre risulta conclusiva. La tomografia computerizzata (TC) è particolarmente utile, poiché fornisce informazioni dettagliate sulle possibili lesioni endocraniche e sulle fratture del massiccio facciale.

4. Interventi Urgenti:

In caso di trauma al viso, la priorità del medico chirurgo maxillo-facciale è garantire che le vie aeree del paziente rimangano pervie. In presenza di sanguinamento, è fondamentale fermare l’emorragia e, se necessario, effettuare un’intubazione oro- o nasotracheale. Se l’intubazione risulta complicata, potrebbe essere necessaria una tracheotomia d’urgenza.

5. Valutazioni Aggiuntive:

È fondamentale una valutazione neurologica per identificare eventuali deficit causati da lesioni endocraniche associate. Inoltre, se l’area orbitaria è coinvolta, una valutazione oculistica è essenziale per rilevare segni di diminuzione della vista, compressione o stiramento del nervo ottico e possibili deficit di motilità oculare.

Le fratture del volto

Fratture della Fronte (Osso Frontale): 

Queste fratture si verificano nella parte anteriore del cranio. Sono spesso il risultato di traumi diretti al fronte, come quelli derivanti da cadute o incidenti stradali.

 Le fratture dell’osso frontale possono manifestarsi in vari modi: dal dolore e gonfiore iniziale a lividi visibili, e in alcuni casi, possono addirittura alterare la forma della fronte. 

A seconda della gravità dell’impatto, questi danni possono estendersi a regioni circostanti, come le orbite e gli occhi, o avere ripercussioni sul cervello stesso.

Trattamento chirurgico dell’osso frontale

Quando si tratta di correggere queste fratture, la chirurgia rappresenta spesso la soluzione ideale.

L’operazione si svolge in anestesia generale, e l’accesso all’area danneggiata avviene attraverso un’incisione effettuata strategicamente dietro l’attaccatura dei capelli, al fine di minimizzare le cicatrici visibili.

Una volta che le fratture sono esposte, il chirurgo utilizza placche e viti in titanio per ricostruire l’osso. In situazioni in cui il trauma si estende al cervello, potrebbe essere necessaria la competenza di un neurochirurgo.

Anche se l’intervento può lasciare una cicatrice, di solito si tratta di un segno discreto, spesso nascosto dai capelli, garantendo al paziente non solo una guarigione fisica ma anche estetica.

Frattura del Naso

Le fratture del naso sono tra gli infortuni più frequenti quando si parla di traumi facciali. La causa? Spesso un impatto diretto sulla zona nasale.

Questo tipo di lesione non solo può alterare l’estetica del naso, ma può anche portare a complicazioni come problemi respiratori.

Se ti ritrovi con il naso gonfio, lividi che si estendono anche intorno agli occhi, dolore e una forma del naso visibilmente cambiata, è probabile che tu abbia subito una frattura. 

Altri segnali includono difficoltà nel respirare e sanguinamento.

Trattamento chirurgico della frattura nasale

La procedura chirurgica standard viene eseguita in anestesia generale o attraverso la sedoanalgesia.

L’obiettivo principale è riposizionare le ossa fratturate nella loro posizione naturale.

Dopo l’intervento, per garantire che le ossa rimangano al loro posto durante la fase di guarigione, vengono inseriti dei tamponi all’interno delle narici e viene applicata una mascherina di resina esterna sul naso.

Mentre i tamponi vengono solitamente rimossi entro 2-3 giorni, la mascherina viene mantenuta per circa 7-10 giorni. Va notato che, in rari casi, potrebbe essere necessario un ulteriore intervento chirurgico, noto come rinosettoplastica, se le ossa nasali non tornano perfettamente alla loro forma originale.

Fratture di Orbite e Zigomi: 

Queste fratture riguardano la cavità ossea dell’occhio e le ossa prominenti delle guance e sono tra le più delicate e complesse da trattare Possono influenzare la mobilità dell’occhio e causare gonfiore e contusioni nella zona interessata.

L’orbita è la cavità ossea che contiene l’occhio, mentre gli zigomi sono le ossa delle guance, facilmente riconoscibili al tatto. Una lesione in queste aree può avere ripercussioni significative sulla funzionalità e sull’estetica del viso.

I sintomi di una frattura orbitale includono dolore, gonfiore e lividi nell’area circostante. 

Potresti notare una deformità o un cambiamento nella forma delle ossa intorno all’occhio, difficoltà a muovere l’occhio o addirittura una visione doppia. Altre manifestazioni includono l’enoftalmo, dove l’occhio appare come se fosse spinto all’interno, o più raramente l’esoftalmo, quando sembra sporgere.

Per quanto riguarda gli zigomi, i sintomi sono simili: dolore, gonfiore, lividi e possibili deformità. Inoltre, potresti riscontrare una sensibilità alterata nella zona dell’arcata superiore dei denti e della guancia, e in alcune situazioni, difficoltà nell’aprire o chiudere la bocca.

Trattamento chirurgico della frattura orbitale e zigomatiche

Il trattamento di queste fratture richiede l’intervento di un chirurgo maxillo-facciale

Per le fratture orbitali, l’approccio chirurgico prevede incisioni strategicamente posizionate per minimizzare le cicatrici visibili e l’utilizzo di placche e viti in titanio per stabilizzare le ossa.

Per le fratture zigomatiche, l’accesso chirurgico avviene spesso attraverso un’incisione all’interno della bocca. Dopo l’intervento, è essenziale seguire le raccomandazioni post-operatorie, che includono una dieta specifica, evitare certe attività come soffiarsi il naso e garantire un periodo di riposo adeguato per favorire una guarigione ottimale.

Frattura del Mascellare Superiore

La frattura del mascellare superiore non è solo una questione di estetica, ma può avere serie ripercussioni sulla funzionalità quotidiana.

Questa frattura riguarda la parte superiore della bocca e può influenzare la capacità di masticare e parlare. 

Può essere il risultato di traumi diretti alla bocca o al viso questa frattura può anche alterare l’allineamento dei denti, rendendo difficile chiudere correttamente la bocca. In situazioni più gravi, potrebbero verificarsi danni o addirittura perdita dei denti.

Le fratture del mascellare classificate dal chirurgo francese René Le Fort sono suddivise in tre tipologie, in base alla localizzazione e alla gravità del danno: Le Fort I, Le Fort II e Le Fort III.

Questa categorizzazione aiuta i medici a determinare la gravità della lesione e il percorso di trattamento più appropriato. Indipendentemente dalla tipologia, è fondamentale rivolgersi a un professionista per una valutazione accurata e un intervento tempestivo.

Fratture della Mandibola

Queste fratture riguardano le estremità arrotondate della mandibola che si connettono all’osso temporale del cranio

Le fratture della mandibola, la mascella inferiore, rappresentano uno dei traumi facciali più impegnativi da gestire. 

Oltre a compromettere la normale funzionalità della bocca, influenzando la capacità di aprire e chiudere correttamente, queste fratture possono manifestare una serie di sintomi che vanno ben oltre il semplice dolore.

Chi subisce una frattura mandibolare potrebbe sperimentare sensazioni anomale nella zona interessata. Queste variano da una totale assenza di sensibilità, conosciuta come anestesia, a formicolii leggeri o dolorosi, noti rispettivamente come parestesia e disestesia. Alcuni pazienti possono anche riferire ipoestesia, una ridotta sensibilità, o iperestesia, una sensibilità aumentata.

Oltre a questi sintomi legati alla sensibilità, una frattura mandibolare può causare dolore, gonfiore e lividi nell’area lesionata.

A seconda della gravità e della posizione della frattura, potrebbero essere interessate singole sezioni della mandibola o l’intera struttura.

Una conseguenza comune di queste fratture è la malocclusione, dove i pazienti riscontrano uno squilibrio nella chiusura dentale, rendendo ogni movimento della bocca un’esperienza scomoda e dolorosa. La prontezza nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per assicurare una ripresa completa e rapida.

Fratture del Condilo Mandibolare: 

Le fratture del condilo mandibolare coinvolgono le parti arrotondate della mandibola, quelle che formano un’articolazione con l’osso temporale del cranio, permettendoci di aprire e chiudere la bocca. 

Oltre al dolore, una lesione in questa zona può seriamente compromettere la mobilità della bocca.

Le fratture del condilo mandibolare possono essere classificate in base alla loro gravità e posizione.

Le fratture “alte” si verificano quando l’osso si rompe ma rimane all’interno dell’articolazione. In questi casi, il trattamento tende ad essere conservativo. Questo significa che vengono applicati ganci alle arcate dentarie, seguiti da un blocco elastico per un periodo di circa 15-20 giorni. Successivamente, il paziente potrebbe necessitare di fisioterapia mandibolare per riacquistare piena mobilità.

Le fratture “basse” sono più complesse e richiedono un intervento chirurgico. Qui, il chirurgo deve riposizionare le ossa fratturate, fissandole con placche e viti per garantire una corretta guarigione e funzionalità. La tempestività e la precisione nel trattamento sono essenziali per assicurare una ripresa ottimale.

Frattura del Mascellare Superiore e della Mandibola: 

Le fratture che coinvolgono sia il mascellare superiore che la mandibola sono particolarmente complesse dato che influenzano sia la parte superiore che inferiore della bocca. 

Questo tipo di trauma può avere effetti drastici sulla normale funzionalità orale, limitando la capacità di masticare, parlare e persino respirare.

La chiave nel trattamento di queste lesioni è il ripristino della corretta occlusione, ovvero come i denti delle arcate superiore e inferiore si incontrano e si allineano.

 Per raggiungere questo obiettivo, il chirurgo deve innanzitutto determinare la posizione originale dei denti, prima dell’infortunio. Questo viene fatto prendendo le impronte dentali per creare un modello preciso dell’occlusione del paziente. 

Trattamento chirurgico della frattura mascellare superiore e della mandibola

Durante l’intervento chirurgico, fili di acciaio vengono fissati ai denti attraverso delle viti, per mantenere le arcate dentarie in contatto e assicurare una corretta occlusione. 

Una volta stabilizzate le ossa con placche e viti, la posizione corretta viene mantenuta con l’ausilio di elastici per un periodo che varia dai 15 ai 20 giorni, a seconda della gravità del caso.

Nonostante la restrizione, il paziente ha ancora la capacità di muovere la bocca e mangiare. Tuttavia, per facilitare la guarigione, gli alimenti devono essere morbidi o frullati. Il medico fornirà al paziente istruzioni specifiche sulla dieta da seguire per circa 20 giorni.

Come per ogni intervento chirurgico ci sono potenziali complicanze. In particolare, potrebbero verificarsi alterazioni residuali nell’occlusione. In tali casi, potrebbe essere necessario un trattamento ortodontico per riallineare correttamente i denti e garantire una funzionalità orale ottimale.

Fracasso Facciale

È un termine che indica molteplici fratture simultanee in diverse aree del viso e che coinvolgono gran parte, se non tutte, le ossa facciali. È una condizione grave che richiede un intervento medico immediato.

Spesso derivante da incidenti particolarmente violenti, come gravi incidenti stradali o cadute da altezze considerevoli, il fracasso facciale può portare a fratture combinate, rendendo le ossa del viso particolarmente instabili. Questa instabilità può causare movimenti e deformazioni dei frammenti ossei compromettendo l’integrità strutturale del cranio e del volto.

I sintomi di un fracasso facciale variano in base alle specifiche aree del viso coinvolte e possono includere tutti quelli già menzionati nelle sezioni precedenti.

Trattamento chirurgico del fracasso facciale

Dal punto di vista terapeutico il trattamento chirurgico del fracasso facciale richiede un approccio altamente specializzato.

Il chirurgo maxillo-facciale determinerà il miglior corso d’azione basandosi sulla specifica combinazione di fratture presenti.

 Gli interventi possono variare a seconda della zona del viso interessata e seguiranno le linee guida stabilite per ciascuna delle fratture discusse in precedenza.

La rapidità nell’intervento e la precisione nella ricostruzione sono essenziali per garantire il miglior esito possibile per il paziente.

I tipi di trauma dello scheletro

Frattura del naso

frattura del naso

Frattura mascella

frattura della mascella

Frattura dello zigomo

frattura dello zigomo

Frattura orbitale

frattura orbita occhio

Frattura mandibola

frattura della mandibola

Diagnosi di un trauma maxillo-facciale?

La diagnosi di trauma facciali deve essere basata su di un attento esame clinico e dagli esami strumentali.

Gli esami più o meno invasivi possono essere di primo o di secondo livello, quest’ultimi permettono di vedere esattamente la posizione e l’entità di una frattura.

L’esame clinico comprende:

  • anamnesi
  • storia clinica del paziente, quando è successo, come è successo, da quanto tempo è successo. 
  • ispezione extra-orale e intra-orale 
  • palpazione
  • percussione
  • auscultazione. 

Sulla base di questo si formula una prima diagnosi, e si richiedono gli esami strumentali necessari

Quali sono le cause di un trauma facciale?

Tra le cause più evidenti possiamo elencare:

  • Incidenti stradali
  • Incidenti domestici
  • Violenza subita

Quali sono le fratture più frequenti?

La frattura delle ossa nasali è la più frequente.

Tra le fratture più tipiche troviamo, in ordine:

  • fratture dell’orbita
  • fratture delle ossa nasali
  • fratture dello zigomo
  • fratture della mandibola
  • fratture del condilo mandibolare
  • fratture del mascellare superiore

Quali sono le possibili complicanze?

Le fratture del viso, in particolare quelle della mandibola, possono causare dolore, gonfiore, sensazione di non allineamento dei denti, difficoltà nell’aprire completamente la bocca e spostamento laterale durante l’apertura o la chiusura. Le fratture della mascella possono causare gonfiore, deformità del viso, malocclusione e deficit di masticazione.

Ecco un elenco delle possibili complicanze:

  • Senso di debolezza o intorpidimento
  • Irregolarità nel viso
  • Infezioni
  • Emorragie
  • Danni al sistema nervoso o al cervello
  • Visione doppia o perdita della vista

Chi cura il trauma facciale

In caso di trauma facciale bisogna rivolgersi a un chirurgo maxillo-facciale.

I pazienti che subiscono un grave trauma facciale devono essere sottoposti ad un intervento chirurgico nel minor tempo possibile per controllare e sistemare tutte le fratture ossee subite, liberare le vie respiratorie e arginare eventuali emorragie o perdite di sangue.

Di tutto questo si occupa un chirurgo specializzato in maxillo-facciale.

Faq

Domande frequenti: Trauma facciale e Fratture del Massiccio Facciale

Mettere del ghiaccio sulla parte lesa e recarsi all'ospedale più vicino

Il trauma facciale riguarda tutte quelle fratture e lesioni dell'area del viso

Hai bisogno di un intervento in seguito a un trauma facciale?