Rinoplastica secondaria: cos’è e quando è necessario farla

Affrontare un secondo intervento al naso non è mai una scelta leggera. Spesso nasce da un mix di delusione, disagio e aspettative non soddisfatte. La rinoplastica secondaria, detta anche rinoplastica di revisione, è un intervento delicato e complesso che si rende necessario quando il risultato di una prima rinoplastica – estetico o funzionale – non ha corrisposto alle aspettative del paziente o ha portato a nuove problematiche, anche respiratorie.

Non si tratta semplicemente di “ritoccare” un naso già operato: nella maggior parte dei casi, il chirurgo deve intervenire su strutture ossee e cartilaginee già modificate, cicatrizzate o indebolite. Questo richiede una pianificazione chirurgica estremamente precisa, grande competenza e sensibilità tecnica. In alcuni casi avanzati, può essere necessario ricostruire parzialmente il naso utilizzando innesti di cartilagine prelevati dal setto nasale, dal padiglione auricolare o dalla cartilagine costale del paziente stesso.

Le ragioni che portano a una rinoplastica secondaria sono molteplici: piccole asimmetrie residue, imperfezioni della punta, narici irregolari, oppure problemi più complessi come retrazioni, deviazioni persistenti o difficoltà respiratorie. In altri casi ancora, il paziente desidera semplicemente avvicinarsi di più al risultato desiderato, magari non raggiunto pienamente con il primo intervento. A volte ci si trova di fronte a nasi già operati più di una volta: in questi casi si parla di rinoplastica terziariaquaternaria e così via, con livelli di difficoltà crescenti.

Va sottolineato che la rinoplastica secondaria è, a tutti gli effetti, una delle procedure più complesse della chirurgia estetica del volto. Per questo motivo, è essenziale rivolgersi a un chirurgo esperto, con una solida formazione in chirurgia maxillo-facciale e una casistica documentata di revisioni nasali. Solo così sarà possibile correggere le imperfezioni residue o le complicazioni funzionali, ottenendo finalmente un naso proporzionato, armonico e in linea con le caratteristiche del viso del paziente.

In questo articolo assieme al dott. Domenico Valente, chirurgo maxillo facciale tra i migliori in italia per l’intervento di rinoplastica, vedremo in dettaglio come funziona una rinoplastica secondaria, cosa comporta, quali sono i rischi e i costi di questo delicato intervento.

Se desideri sottoporti a una rinoplastica di revisione puoi rivolgerti al dott. Domenico Valente. Per ricevere maggiori informazioni o fissare una visita, puoi contattare direttamente il dott. Valente al numero 348 0978441 o mandare una mail a info@domenicovalente.com

rinoplastica secondaria

Cos’è la rinoplastica secondaria e in cosa consiste

La rinoplastica secondaria, nota anche come rinoplastica di revisione, è un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva eseguito su un naso già operato in precedenza. Questo tipo di procedura si rende necessaria quando il primo intervento non ha prodotto i risultati sperati o ha generato complicazioni estetiche o funzionali, come difficoltà respiratorie, deformazioni della punta o irregolarità del dorso nasale.

Rispetto alla rinoplastica primaria, la rinoplastica secondaria è tecnicamente più complessa. Il chirurgo lavora su tessuti cicatrizzati e modificati dai processi di guarigione già avvenuti, il che rende lo scollamento delle strutture più delicato e meno prevedibile. Inoltre, le strutture osteo-cartilaginee possono essere ridotte, indebolite o danneggiate, rendendo necessario l’uso di innesti per ricostruire o sostenere le aree compromesse.

Gli innesti utilizzati durante una rinoplastica secondaria possono essere ricavati dal setto nasale, se ancora disponibile. In caso contrario, il chirurgo può prelevare piccole porzioni di cartilagine dal padiglione auricolare o dalla cartilagine costale del paziente stesso. Questa scelta dipende dalla quantità e qualità di tessuto necessaria per raggiungere un risultato stabile e naturale.

L’intervento può durare dalle 2 alle 4 ore, a seconda della complessità del caso e del numero di precedenti interventi subiti dal paziente. Ogni rinoplastica secondaria è un intervento su misura, personalizzato in base alla storia clinica e alle specifiche esigenze del volto del paziente.

Per garantire un risultato ottimale, è fondamentale che la rinoplastica secondaria venga eseguita da un chirurgo esperto in chirurgia maxillo-facciale e specializzato nelle tecniche di revisione. La precisione, la sensibilità nei dettagli anatomici e l’accurata pianificazione pre-operatoria sono gli elementi chiave per il successo dell’intervento.

Innesto di cartilagine auricolare in rinoplastica secondaria

In alcuni casi di rinoplastica secondaria, soprattutto quando il setto nasale non offre più una quantità sufficiente di cartilagine, il chirurgo può ricorrere a un innesto prelevato dal padiglione auricolare. L’area di interesse è la conca auricolare, una zona interna dell’orecchio dalla quale è possibile ottenere tessuto cartilagineo di buona qualità e curvatura, utile per sostenere o rimodellare le strutture nasali danneggiate.

Il prelievo viene effettuato con un’incisione posizionata dietro l’orecchio, nel solco retroauricolare. Questa tecnica consente non solo di accedere alla cartilagine in modo sicuro, ma anche di mascherare la cicatrice, che risulta pressoché invisibile una volta guarita. È importante sottolineare che il prelievo della cartilagine dalla conca non altera la forma dell’orecchio: il padiglione mantiene la sua architettura naturale, senza deformazioni visibili.

Questo tipo di innesto è particolarmente indicato nei casi in cui si voglia correggere difetti della punta nasale o rinforzare le cartilagini laterali in modo delicato, senza la necessità di grandi volumi di materiale. Si tratta di una tecnica affidabile, ben tollerata e con tempi di recupero rapidi.

Innesto costale in rinoplastica secondaria

L’innesto costale rappresenta una delle soluzioni più efficaci nelle rinoplastiche secondarie complesse, soprattutto nei casi in cui sia necessaria una ricostruzione strutturale importante del naso. La cartilagine costale, per volume e resistenza, è l’ideale quando serve un supporto solido per rimodellare il dorso, sostenere la punta o correggere collassi gravi delle pareti laterali nasali.

Il prelievo avviene attraverso una piccola incisione effettuata sotto la piega mammaria o lungo il margine inferiore del torace, in una zona discreta che rende la cicatrice difficilmente visibile. Grazie all’evoluzione delle tecniche chirurgiche, oggi è possibile accedere alla cartilagine con incisioni minime, riducendo il trauma ai tessuti circostanti.

Il dolore post-operatorio è generalmente contenuto e gestibile con comuni analgesici. Uno dei principali vantaggi di questo approccio è la possibilità di ottenere una quantità elevata di cartilagine, sufficiente a trattare anche i casi più severi di deformità nasale, come quelli causati da eccessive resezioni, traumi o precedenti interventi falliti.

L’innesto costale, se ben modellato e posizionato, garantisce stabilità a lungo termine e ottimi risultati sia estetici che funzionali. Per questo motivo, viene considerato uno strumento fondamentale nei casi più avanzati di rinoplastica di revisione.

Perché il risultato della rinoplastica può non soddisfare il paziente?

Non è detto che l’insoddisfazione del paziente per l’estetica del nuovo naso sia colpa del chirurgo.

Nonostante la possibilità di prevedere come sarà il naso dopo l’intervento di rinoplastica può capitare che il paziente se lo immagini differente o che non si riconosca pienamente con la nuova forma del naso.

Guardando il risultato il paziente potrebbe desiderare di modificare ancora la forma per ottenere il risultato estetico tanto ambito.

Inoltre quanto si va ad operare sul naso è bene tenere conto che il processo di guarigione varia da paziente a paziente, avvolte in modo imprevedibile: le ossa possono saldarsi irregolarmente, la cartilagine può flettersi e donare una forma differente da quella data dal chirurgo, il gonfiore può persistere più a lungo e il risultato finale può variare di conseguenza.

Anche una cattiva cicatrizzazione post- operatoria può incidere sul risultato finale e sull’insoddisfazione del paziente.

Perché sottoporsi a una rinoplastica secondaria

Decidere di affrontare una rinoplastica secondaria non è mai una scelta facile. Spesso nasce da un’esperienza precedente non pienamente soddisfacente, in cui il risultato estetico o funzionale della prima rinoplastica non ha rispettato le aspettative, o ha generato nuove problematiche. In altri casi, invece, si tratta di correggere piccoli difetti residui, imperfezioni o asimmetrie che si sono manifestate solo dopo la guarigione completa.

Le motivazioni che portano a richiedere un secondo intervento sono molteplici e complesse. Tra le più frequenti troviamo:

  • Errori tecnici o di valutazione chirurgica nella prima operazione, come rimozione eccessiva di cartilagine o osso, alterazioni strutturali o simmetrie non corrette.
  • Complicazioni nella fase di guarigione, come cicatrici interne, retrazioni, aderenze o modifiche inattese dei tessuti nel tempo.
  • Problemi funzionali come difficoltà respiratorie, spesso legate al collasso delle cartilagini laterali o a deviazioni residue del setto nasale.
  • Dissonanza tra aspettative e risultato finale, anche in presenza di un intervento tecnicamente corretto. Ogni paziente ha una propria visione del risultato desiderato, e talvolta quella visione non si allinea con l’esito chirurgico effettivo.
  • Errata gestione post-operatoria, quando non vengono seguite correttamente le indicazioni del chirurgo, compromettendo la guarigione e i risultati.

Un paziente consapevole, ben informato e seguito da un chirurgo attento, affronta con maggiore serenità l’eventualità di una revisione. Già durante il primo consulto, un professionista scrupoloso non esclude la possibilità di dover intervenire nuovamente in futuro, soprattutto nei casi più complessi.

È importante sapere che una rinoplastica secondaria può essere più impegnativa della prima: il chirurgo deve operare su tessuti modificati, spesso fragili o cicatrizzati, e con una visibilità ridotta delle strutture anatomiche originarie. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a innesti di cartilagine per ricostruire o rinforzare le aree compromesse.

Rivolgersi a un chirurgo specializzato in revisioni complesse è fondamentale. Un intervento di revisione ben pianificato può non solo correggere i difetti visibili, ma anche restituire armonia al volto e migliorare significativamente la funzione respiratoria, contribuendo al benessere complessivo del paziente.

Quante volte si può rifare il naso

Non esiste un limite rigido al numero di volte in cui una persona può sottoporsi a rinoplastica. Tuttavia, ogni nuovo intervento comporta un grado crescente di complessità e richiede un’attenta valutazione sia clinica che psicologica. È importante comprendere che, sebbene la chirurgia possa correggere difetti estetici o funzionali anche dopo più interventi, il tessuto nasale tende a diventare progressivamente meno elastico e più difficile da gestire con ogni revisione.

Dopo una rinoplastica primaria, è possibile intervenire nuovamente con una rinoplastica secondaria in presenza di imperfezioni residue o problematiche respiratorie persistenti. Quando si esegue un terzo intervento, si parla di rinoplastica terziaria; oltre questo, si utilizzano i termini quaternariaquintenaria e così via, in base al numero di revisioni effettuate.

Ogni procedura successiva diventa più delicata. I tessuti cicatriziali già presenti, la perdita di supporto cartilagineo e le alterazioni dell’anatomia interna rendono la chirurgia più complessa e, in alcuni casi, meno prevedibile nei risultati. Per affrontare questi interventi, spesso è necessario ricorrere a innesti di cartilagine prelevati da altre zone del corpo, come il setto nasale (se ancora disponibile), il padiglione auricolare o le coste.

Dal punto di vista estetico, le revisioni possono correggere deviazioni del setto, irregolarità della punta, gibbi residui o disarmonie del profilo. Sul piano funzionale, è frequente che i pazienti si rivolgano a un chirurgo per difficoltà respiratorie che non sono state risolte, o che sono addirittura peggiorate dopo gli interventi precedenti.

Va sempre ricordato che il successo di una rinoplastica di revisione non dipende solo dal numero di interventi eseguiti, ma dalla qualità della pianificazione, dall’esperienza del chirurgo e dalla realistica condivisione degli obiettivi con il paziente. Prima di decidere se rifare nuovamente il naso, è fondamentale effettuare una visita approfondita e personalizzata, durante la quale il medico valuterà lo stato attuale dei tessuti e la fattibilità tecnica dell’intervento.

Affidarsi a un chirurgo specializzato in rinoplastiche complesse è il primo passo per aumentare le possibilità di successo, ridurre i rischi e ritrovare equilibrio tra estetica e funzionalità.

Come scegliere il chirurgo per effettuare una rinoplastica secondaria

Nel caso in cui il risultato della rinoplastica primaria non sia assolutamente soddisfacente e ci siano sospetti sull’incapacità del chirurgo scelto, sarà necessario scegliere un altro chirurgo estetico per effettuare l’intervento di rinoplastica secondaria.

La chirurgia del naso è una branca molto speciale della chirurgia plastica nella quale sono necessari anni e anni di esperienza per ottenere risultati estetici perfetti, e simmetrici al millimetro.

Per questo motivo è importante rivolgersi a un chirurgo con comprovata esperienza nella chirurgia del volto e meglio specializzato in chirurgia maxillo-facciale in particolar modo se sussistono anche deficit respiratori.

Per ripetere l’intervento è importante affidarsi a un professionista che conosca perfettamente l’anatomia del naso e che possa garantire il miglior risultato possibile dando anche risalto all’aspetto funzionale per migliorare la respirazione.

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Rinoplastica secondaria: costi

Il costo di una rinoplastica secondaria può variare sensibilmente in base alla complessità dell’intervento e alla situazione anatomica del paziente dopo la prima operazione. A differenza della rinoplastica primaria, infatti, la chirurgia di revisione comporta difficoltà tecniche maggiori e spesso richiede procedure ricostruttive avanzate, come l’uso di innesti cartilaginei o ossei.

Quando si tratta di una semplice correzione estetica – ad esempio per sistemare una piccola asimmetria, una leggera imperfezione del dorso o una punta poco definita – il costo può essere relativamente contenuto. In questi casi, l’intervento è generalmente mini-invasivo, con tempi operatori brevi e una gestione post-operatoria semplificata. Il prezzo può partire da circa 3.000 €.

Nei casi più complessi, in cui il primo intervento ha causato una deformazione significativa o ha compromesso la funzione respiratoria, è necessario eseguire una rinoplastica secondaria strutturale. Questi interventi possono richiedere l’utilizzo di innesti di cartilagine prelevati dal setto nasale, dal padiglione auricolare o, nei casi più gravi, dalla cartilagine costale. La procedura può durare diverse ore e comporta una pianificazione chirurgica molto accurata. In questi casi, i costi possono salire fino a 8.000 € – 10.000 €, o più, a seconda del tipo di ricostruzione necessaria.

È importante sottolineare che ogni caso è unico. Il prezzo finale viene sempre definito dopo una valutazione approfondita da parte del chirurgo, che considera non solo le condizioni estetiche, ma anche quelle funzionali e la storia clinica del paziente.

Per maggiori informazioni sui prezzi della rinoplastica leggi: Quanto costa rifarsi il naso con la rinoplastica

Rinoplastica di secondaria: rischi

Ogni intervento chirurgico comporta dei rischi, e la rinoplastica di revisione non fa eccezione. Anzi, trattandosi di una procedura effettuata su un naso già operato, i margini di complessità aumentano, così come le probabilità di dover affrontare imprevisti legati all’anatomia modificata e alla presenza di tessuti cicatriziali.

I rischi sono in parte simili a quelli della rinoplastica primaria, ma con una probabilità leggermente maggiore, soprattutto se si interviene su strutture già indebolite o compromesse. Per questo motivo è fondamentale che il paziente sia informato e consapevole delle possibili complicazioni prima di sottoporsi a una nuova procedura.

Ecco i principali rischi associati alla rinoplastica di revisione:

  • Risultato estetico insoddisfacente: nonostante la precisione del chirurgo, esiste sempre una percentuale di rischio che il nuovo profilo nasale non corrisponda pienamente alle aspettative del paziente.
  • Alterazioni della respirazione: correggere deviazioni residue o ricostruire aree compromesse può comportare una riduzione della pervietà nasale, con sensazione di naso chiuso o difficoltà respiratorie.
  • Compromissione dell’olfatto: sebbene rara, una temporanea o permanente riduzione della capacità olfattiva può verificarsi, soprattutto se le strutture interne vengono nuovamente sollecitate o modificate.
  • Asimmetrie o irregolarità post-operatorie: in particolare a livello della punta o del dorso nasale, dove le strutture possono reagire in modo imprevedibile durante la guarigione.
  • Gonfiore persistente: il tempo di recupero può essere più lungo rispetto al primo intervento, e in alcuni casi l’edema post-operatorio può durare diversi mesi.

Un altro aspetto da considerare è la maggiore difficoltà nel modellamento delle ossa e delle cartilagini, che potrebbero aver subito traumi o alterazioni importanti durante il primo intervento. Questo può influenzare il grado di precisione raggiungibile con la chirurgia di revisione.

Per minimizzare ogni rischio, è indispensabile effettuare una valutazione clinica approfondita e personalizzata. Durante la visita pre-operatoria, il chirurgo analizzerà la storia clinica del paziente, la documentazione dell’intervento precedente e l’attuale situazione anatomica, eventualmente integrando l’esame con test diagnostici come la rinomanometria o indagini radiologiche mirate.

Affidarsi a un chirurgo maxillo-facciale esperto nella rinoplastica di revisione è il modo migliore per affrontare questo percorso con consapevolezza, riducendo i margini di errore e aumentando le possibilità di ottenere un risultato stabile, naturale e funzionale.

L’intervento di rinoplastica secondaria è più difficile?

La difficoltà di effettuare un secondo intervento dipende anche dalla tipologia di correzione che deve essere effettuata sul naso.

In linea generale possiamo dire che effettuare un secondo intervento comporta difficoltà maggiori rispetto a effettuare l’intervento su un naso mai operato prima per più motivi.

I tessuti nasali su un paziente mai operato sono disposti secondo dei piani che hanno delle naturali separazioni. In questo caso il chirurgo estetico riesce a separare i vari strati facilmente e a raggiungere le strutture sulle quali deve intervenire.

Quando ci si sottopone a una rinoplastica secondaria i piani su cui erano disposti i tessuti non esistono più a causa del primo intervento, e quindi l’operazione diventa più difficile. Le cicatrici del primo intervento rendono inoltre la dissezione nasale ancora più complessa.

Dopo il primo intervento il tessuto cicatriziale unisce in modo resistente la pelle alle ossa e alle cartilagini sottostanti rendendo più difficoltoso il secondo intervento.

Il tessuto cicatriziale deve essere trattato in modo cauto e con manovre molto accurate al fine di non provocare ulteriori danni.

A seconda del suo spessore, il tessuto cicatriziale, può impedire di ottenere il risultato estetico voluto, soprattutto a livello della punta nasale.

Se la rinoplastica secondaria viene effettuata per eliminare un residuo di gobba del naso o delle irregolarità del dorso nasale, l’intervento risulta più semplice.

La rinoplastica secondaria diventa molto più difficile e complessa quando durante il primo intervento è stato tolto troppo spessore di osso: nella chirurgia del naso è molto più semplice togliere che aggiungere.

Nello specifico la rinoplastica secondaria è più difficile quando il naso risulta: troppo corto, troppo piccolo, troppo all’insù o pinzato.

In tutti questi casi le strutture ossee rimosse nel primo intervento devono essere sostituite tramite degli innesti ossei o cartilaginei, complicando notevolmente l’intervento.

Gli innesti devono essere modellati e fissati dal chirurgo che, come uno scultore, ha il compito di donare una forma gradevole al naso in modo da raggiungere il risultato estetico desiderato dal paziente ripristinando la corretta funzionalità.

Se durante il primo intervento sono stati creati dei danni consistenti potrebbe rendersi necessario l’impiego di innesti autologhi (prelevati dallo stesso paziente) multipli.

Nella maggior parte dei casi il tessuto per l’innesto viene prelevato da altre parti del setto nasale ma, come accade nei pazienti operati più volte, se il setto setto nasale è completamente assente sarà necessario ricorrere ad altri siti donatori.

Spesso si preleva del tessuto della cartilagine dell’orecchio che, dopo il prelievo effettuato con un piccolo taglio dietro l’orecchio ,mantiene la sua forma originale oppure prelevandola dalle coste.

Rinoplastica non riuscita: le cause

Molto spesso quando si parla di rinoplastica non riuscita si tende a dare la colpa al chirurgo anche se i motivi possono essere altri.

Tra le cause principali del fallimento di una rinoplastica troviamo: 

  • Cattiva cicatrizzazione o ossificaizone;
  • Problemi durante il processo di guarigione;
  • Tumefazione o infezione della parte;

Nella maggior parte dei casi le piccole imperfezioni possono essere trattate in ambulatorio tramite un intervento in anestesia locale con sedazione cosciente.

Cosa è possibile correggere con la rinoplastica secondaria

Tramite la rinoplastica secondaria è possibile correggere la forma del naso ottenuta con il primo intervento: forme del naso non equilibrate, sproporzionate e asimmetriche.

Ecco i difetti che possono essere corretti con una rinoplastica secondaria e che possono presentarsi a seguito di una rinoplastica mal riuscita:

  • una punta deviata o globosa;
  • difetti della columella;
  • difetti provocati dall’asportazione eccessiva di osso e tessuto cartilagineo;
  • asimmetria delle narici;
  • la deviazione del setto nasale;

Rinoplastica secondaria a Firenze

Se hai la necessità di sottoporre a un intervento di rinoplastica secondaria puoi rivolgerti al dottor Domenico Valente.

Il Dott. Domenico Valente, medico chirurgo specialista in Chirurgia Maxillo Facciale ed estetica del volto, con esperienza nella traumatologia, negli esiti di trauma e nella chirurgia estetica, partecipa a numerosi corsi in Italia e all’estero per un continuo aggiornamento scientifico e per garantire ai pazienti l’alternativa migliore a qualsiasi problema del volto.

Il dottor Valente effettua interventi di Rinoplastica e rinoplastica secondaria a Firenze e Cosenza.

Per prenotare una visita privata con il Dott. Valente è necessario telefonare al numero  348 0978441  

A chi rivolgersi per una rinoplastica secondaria

La rinoplastica secondaria richiede un livello di precisione chirurgica superiore rispetto alla rinoplastica primaria. Operare su un naso già modificato implica la gestione di tessuti cicatriziali, cartilagini alterate e, talvolta, strutture anatomiche compromesse. Per questo motivo, è fondamentale affidarsi a un chirurgo con competenze avanzate in chirurgia ricostruttiva e maxillo-facciale, capace di coniugare estetica e funzionalità.

Il Dott. Domenico Valente, medico chirurgo specializzato in chirurgia maxillo-facciale, è uno dei professionisti di riferimento in Italia per le rinoplastiche di revisione. Con sedi operative a Firenze e Cosenza, il Dott. Valente esegue interventi altamente personalizzati, utilizzando tecniche mini-invasive, approccio ultrasonico e innesti autologhi quando necessario, per ricostruire con precisione le strutture nasali danneggiate.

Ogni intervento viene preceduto da una valutazione approfondita, che include esame clinico, analisi funzionale e revisione della documentazione chirurgica precedente. Questo permette di pianificare un intervento su misura, con l’obiettivo di restituire armonia al profilo del paziente e migliorare, quando necessario, anche la funzione respiratoria.

Per ricevere maggiori informazioni o prenotare una consulenza personalizzata a Firenze o Cosenza, puoi contattare direttamente il Dott. Valente al numero 348 0978441 oppure scrivere a info@domenicovalente.com.

Affidarsi a uno specialista esperto nella rinoplastica secondaria è il primo passo per ritrovare fiducia nel proprio aspetto e affrontare con serenità il percorso di revisione estetica e funzionale del naso.

Qual è la differenza tra rinoplastica primaria e secondaria?

La rinoplastica primaria viene effettuata su un naso che non ha mai subito interventi, mentre la rinoplastica secondariainterviene su un naso già operato. La seconda comporta una maggiore difficoltà tecnica per la presenza di aderenze, cicatrici e deformità strutturali. Inoltre, il chirurgo può trovarsi a lavorare con meno cartilagine disponibile, rendendo necessario l’uso di innesti autologhi.

Dopo quanto tempo si può rifare il naso?

È consigliabile attendere almeno 12 mesi dalla prima rinoplastica prima di valutare una revisione. Questo tempo è necessario per consentire una completa guarigione dei tessuti, la stabilizzazione del risultato e una valutazione clinica più precisa dell’anatomia post-operatoria.

Quali difetti può correggere la rinoplastica di revisione?

La rinoplastica di revisione può correggere numerose problematiche tra cui: Asimmetrie del dorso nasale Gibbo residuo Punta nasale deviata, cadente o eccessivamente proiettata Narici allargate o irregolari Problemi respiratori legati al collasso delle cartilagini alari o a deviazioni del setto Ogni intervento viene studiato su misura in base alla morfologia del volto e agli obiettivi del paziente

Quali tecniche vengono utilizzate nella rinoplastica secondaria?

La tecnica più utilizzata è quella open, cioè “a cielo aperto”, che consente una visione diretta delle strutture interne del naso. Nella maggior parte dei casi è necessario ricorrere a innesti di cartilagine, prelevati dal setto (se ancora disponibile), dall’orecchio o dalla cartilagine costale. Questi innesti servono a ricostruire, sostenere e rimodellare le parti nasali danneggiate.

Quali sono i tempi di recupero dopo la rinoplastica di revisione?

l decorso post-operatorio può essere più lungo rispetto a una rinoplastica primaria. Il gonfiore può durare diverse settimane, mentre il risultato definitivo è solitamente valutabile dopo 9-12 mesi. È fondamentale seguire attentamente le indicazioni post-operatorie e presentarsi regolarmente ai controlli per monitorare la guarigione.

Come cambia il viso dopo una rinoplastica secondaria?

l naso è un elemento centrale dell’estetica del viso. Quando viene corretto in modo armonioso e proporzionato, l’intero volto appare più equilibrato e definito. Una rinoplastica di revisione ben eseguita non solo migliora la forma del naso, ma valorizza l’espressività, i profili e la simmetria del viso, contribuendo al benessere psicologico del paziente. 

Ci si può sottoporre a più di due rinoplastiche?

Sì, è possibile. Dopo la seconda procedura si parla di rinoplastica terziaria, e oltre di rinoplastica quaternaria, e così via. Tuttavia, con ogni intervento successivo aumenta la complessità chirurgica, il rischio di complicazioni e la difficoltà nel garantire risultati ottimali. Per questo motivo è fondamentale affidarsi a un chirurgo esperto in rinoplastiche complesse

La rinoplastica secondaria è più rischiosa?

Sì, generalmente comporta più rischi rispetto alla rinoplastica primaria. Questi possono includere: Asimmetrie persistenti Ridotta funzionalità respiratoria Risultati estetici insoddisfacenti Gonfiore prolungato Irregolarità ossee o cartilaginee Una valutazione pre-operatoria approfondita e una chirurgia eseguita da mani esperte riducono significativamente il rischio di complicazioni.

Il Dott. Domenico Valente, medico chirurgo specialista in Chirurgia Maxillo Facciale ed estetica del volto, con esperienza nella traumatologia, negli esiti di trauma e nella chirurgia estetica, partecipa a numerosi corsi in Italia e all’estero per un continuo aggiornamento scientifico e per garantire ai pazienti l’alternativa migliore a qualsiasi problema del volto. Esercita a Firenze.